Le croci al cimitero
Tipologia: Comunicazione
Nella stessa giornata celebro due funerali e quindi accompagno successivamente al cimitero i due defunti. Sono stati sepolti in terra uno accanto all'altro, su due filari di tombe recenti, contrassegnate ciascuna da provvisorie croci di legno tutte uguali. Mi sono venuti in mente i piccoli cimiteri di montagna addossati alle chiese, con le loro tombe ordinate che si ripetono identiche per decenni, fin nei cognomi. Qui invece, anche nei settori comuni e per così dire popolari, fioriscono tutt'attorno varie tombe di marmo, disordinate e fantasiose: un cippo, un triangolo, un rombo, una vela, uno sghimbescio, un rettangolo e tutte le figure geometriche più fantasiose e inutili. Qua e là si intravede una croce stilizzata, un crocifisso, una statua della Madonna o di un santo, per lo più di Padre Pio. Mi è venuta nostalgia del cimitero del mio paese, ai tempi della mia infanzia, quando ciascuna tomba era contrassegnata da una ... ... croce e le croci erano tutte uguali; solo lo spiazzo riservato agli 'angioletti', cioè i morti bambini, era distinguibile per le croci più piccole e per un angioletto al posto della foto, che la breve vita non aveva dato il tempo di ritrarre. Oggi la gente va in cerca di marmi di tutti i colori e di tutte le forme, e non mette più la croce sulle tombe. "Sarai sempre nei nostri cuori", scrivono con lettere di bronzo. Anche quando è vero e la nostalgia di una lontananza struggente prosegue per anni, non basta a far vivere l'altra persona. Neanche l'espianto e la donazione degli organi potranno bastare a far vivere il bambino morto per incidente, del quale parlava la televisione. "Vivrà in altri bambini", dicono; è bello e anche commovente, ma non è vero. Se la sua persona vivrà ancora, non sarà in un pezzo di corpo trapiantato, ma nella profondità del suo io, in quel livello insondabile della persona umana che siamo soliti chiamare anima, e che vive ora per la potenza di Dio. La semente gettata nel battesimo ha continuato a fiorire oltre i campi terrestri: siamo entrati nella sepoltura con Cristo e risorgiamo a nuova vita. Con Cristo non si muore per restare morti, ma perché muoia il male e i prigionieri e ostaggi della morte vengano liberati, e nessuno vada perduto. E allora, perché non porre accanto alle tombe la croce che segnala la morte e spalanca alla vita? di Don Angelo BusettoAltre News
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