La situazione a Collesalvetti riguardante il parroco don Janusz Musial e la questione dei cortei funebri al cimitero sta creando un notevole malcontento tra i parrocchiani. Don Musial si è mostrato irremovibile nel rifiutare di accompagnare a piedi le salme dal luogo della cerimonia religiosa fino al cimitero, adducendo motivi pratici e di programmazione degli impegni.
La polemica è emersa in seguito alla gestione del funerale di Graziano Chiavacci e di altri casi precedenti, dove il parroco ha optato per portare il defunto in auto fino al cimitero anziché organizzare un corteo a piedi come richiesto da alcuni familiari e amici. Questo ha generato frustrazione tra coloro che vedono nel corteo a piedi un modo significativo di rendere omaggio al defunto, coinvolgendo la comunità e permettendo agli amici di accompagnare la salma fino alla sepoltura.
Don Musial ha sostenuto che le sue responsabilità si limitano all’assistenza spirituale e alla conduzione della liturgia, non ritenendo necessario o pratico spostarsi a piedi fino al cimitero. Ha inoltre sottolineato di avere altri impegni da gestire e ha respinto l’idea di fare eccezioni a questa prassi consolidata.
Il malcontento tra i parrocchiani è evidente, con alcune persone che criticano apertamente il parroco per la sua rigidità e percepita mancanza di sensibilità verso le esigenze delle famiglie afflitte. Allo stesso tempo, don Musial ha difeso la sua posizione, invitando coloro che dissentono a confrontarsi direttamente con lui anziché tramite critiche telefoniche.
Questa controversia, con risvolti sia pratici che emotivi, continua a dividere la comunità locale, sollevando questioni di tradizione, sensibilità verso il lutto e l’adeguatezza delle pratiche funebri nelle moderne società multiculturale.