Il consiglio principale che posso dare è quello di contattare sempre l’impresa funebre del vostro comune, anche se il decesso è avvenuto lontano. Oggi siamo tutti collegati e possiamo agire a distanza.
Il problema del “commercio dei morti”, come denunciato dall’associazione Sos Racket Usura, continua nonostante gli interventi delle autorità. Nel 2008, la Procura di Milano ha arrestato 41 persone, ma le pratiche discutibili sembrano persistere. Recentemente, l’associazione ha documentato con video nascosti presso l’Humanitas e l’ospedale di San Donato il fenomeno in cui infermieri delle camere mortuarie consigliavano specifiche imprese di pompe funebri, spesso per motivi di convenienza o accordi non trasparenti.
I prezzi richiesti per un funerale nel video variavano da 2.000 a 3.500 euro, evidenziando un aumento significativo dovuto alla pratica di tangenti. Il Codacons ha sottolineato che questo racket sembra diffuso in tutta Italia, con precedenti scandali simili a Torino nel 2001, a Bari nel 2008 e a Milano, dove la situazione non sembra migliorata nonostante interventi passati.
L’associazione di consumatori consiglia ai parenti coinvolti di presentare denuncia alle forze dell’ordine quando si trovano in situazioni simili. Troppo spesso, secondo il Codacons, il personale ospedaliero facilita le agenzie di pompe funebri in cambio di tangenti, che vanno da 150 a 350 euro in media, contribuendo a inflazionare i costi funebri fino al 30% in più rispetto alla norma.
L’Antitrust ha già evidenziato nel maggio 2007 gravi distorsioni del mercato, auspicando una netta separazione tra le gestioni pubbliche delle camere mortuarie e dei cimiteri e le attività commerciali delle onoranze funebri, ma queste raccomandazioni non sembrano ancora essere state pienamente recepite.
In conclusione, è consigliabile esercitare cautela e vigilanza nella gestione dei funerali, evitando di accettare offerte da agenzie funebri non richieste e agendo con prontezza e determinazione in caso di pratiche sospette o abusive.